A Padova, si sa, non manca niente: tra le tante cose abbiamo anche una delle gelaterie migliori d’Italia.
Si tratta della Gelateria da Bepi, unica nella sua storia e indimenticabile, ovviamente, per i suoi gelati. Da Bepi si trovano gusti storici, sempre presenti, come il croccante, gusti insoliti come il gelato al gorgonzola e gusti fruttati nel rispetto della biodinamicità dei territori.
“Il segreto del nostro gelato è la filiera che c’è dietro e il nostro voler seguire ogni ingrediente dalla A alla Z”, ci ha raccontato Jacopo Braggion, che, insieme al fratello Nicolò gestisce lo storico locale a Mortise, quartiere di Padova a circa 7 km dal centro.
Quello che sta dietro un ottimo gelato quindi è questo: ingredienti freschi e di qualità, fornitori di fiducia e un team di collaboratori capaci e pronti ad entrare in laboratorio per imparare i segreti del mestiere.
Dopotutto il gelato veneto, come quello della famiglia della gelateria da Bepi, ha alle sue spalle una lunga storia.
Non sono stati gelatieri veneti a inventare il gelato – benché comunque la nascita del gelato moderno sia attribuito a un italiano alla corte De’ Medici – ma sono stati gelatieri veneti a esportarlo in parte dell’Italia, Paesi europei come Germania e Austria, ma anche oltreoceano, fino a spingersi in Giappone, Argentina e Sud Africa. Per la precisione, furono gelatieri provenienti in gran parte dal Cadore e dalla valle di Zoldo a iniziare questa lunga tradizione di migrazioni stagionali.
E allora, come nonno Bepi e nonna Rina, che nel 1937 ad Adria iniziarono a vendere gelato dagli iconici carretti di una volta, così anche innumerevoli immigrati veneti iniziarono a farlo in tutto il mondo. Presto però i carretti si trasformarono in bar e chioschi, le migrazioni da stagionali diventarono stabili e il gelato veneto iniziò a essere riconosciuto in tutto il mondo.
Com’è successo per molti altri cibi della tradizione italiana – dalla pizza napoletana al ragù bolognese – anche il gelato è stato esportato da immigrati italiani impegnati a lavorare per mantenere la famiglia, alla ricerca di un posto che potesse dare loro migliori opportunità.
Le esperienze migratorie italiane hanno lasciato la loro traccia nei luoghi attraversati, e seppur una volta si emigrasse con ragioni diverse da quelle di un mondo oggi globalizzato, sacrificio, lavoro e capacità di adattamento sono comunque ingredienti fondamentali per poter sopravvivere in una società diversa dalla nostra.
Fonti:
I gelati italiani, una storia di emigrazione – Luciano Marisaldi, Zanichelli Scuola