Nella storia di questa settimana abbiamo parlato con tre librai che lavorano per La Forma del Libro, una libreria indipendente di Padova.
“Prima siamo nati come una piccola libreria di quartiere che ha cercato di crescere il più possibile, è successo tutto in maniera molto spontanea ed è diventata anche un punto di riferimento per una comunità di lettori”
Lucia Stellato, che in questa realtà ci lavora da più tempo dei suoi collaboratori, ci ha spiegato che il suo obiettivo, oltre a vendere libri, è quello di creare un luogo di scambio. Una libreria indipendente, ci spiega, ha una magia tutta sua, che deriva dall’importantissimo scambio che avviene tra libraio e lettorə.
L’Italia ha un passato ricco di storie come questa. La libreria più antica d’Italia e ancora operante, che oggi si chiama Libreria Bozzi, ma che un tempo portava il nome del suo fondatore Marc Antoine Boeuf, è nata a Genova nel 1810 e da allora ha visto passare moltissimi nomi celebri per fare due chiacchiere, per presentare o per comprare un libro. Da Stendhal a Dickens, fino ad arrivare a Manzoni. Tutti questi grandi scrittori dell’epoca sono passati per questa libreria.
E perché una persona dovrebbe scegliere di frequentare una libreria al giorno d’oggi, soprattutto se si tratta di una libreria indipendente? Perché molte di loro non sono soltanto recipienti per libri, ma hanno trovato un modo per allargare la loro offerta. Alla Forma del Libro, ad esempio, hanno aperto anche un bar, ma non sono gli unici: a Padova anche la Librosteria ha uno spazio di ristoro, come suggerisce il nome. Inoltre, la forma del libro organizza anche eventi e corsi in continuazione, per mantenere attiva la sua comunità di lettorə.
Il punto di forza di una libreria indipendente, oltre a un catalogo curato, è la gioia di condividere idee e opinioni con dei librai informati e interessati che sanno darti consigli di lettura introvabili in molti altri luoghi. “Amazon non è in grado di consigliarti se non attraverso un algoritmo”, ci ha detto Ivan Contini, “mentre se entri in una libreria come la nostra, attraverso il rapporto umano, nasce anche un consiglio che può arrivare, tra l’altro, da entrambe le parti.”
Ma come funziona esattamente una libreria indipendente?
Un articolo del Post ci spiega approfonditamente i vari meccanismi che sono poi diventati il segreto del successo della libreria Gogol & Company di Milano, quindi ci sembra giusto citarlo, sebbene sia uscito già otto anni fa, nel 2015. All’epoca le ricerche sul mercato del libro vedevano le librerie indipendenti crescere rispetto alle catene, mentre ora, a causa della pandemia del 2020, le statistiche non sono più così positive. Secondo questo articolo de “Il libraio”, negli otto anni tra il 2012 e il 2020, oltre 250 librerie italiane sono chiuse, basti pensare che proprio qua a Padova, nel 2020 ha chiuso la libreria indipendente “Il mondo che non vedo”.
Anche per questo motivo nel 2022, dodici librerie padovane si sono riunite sotto la nuova “Associazione delle Librerie Indipendenti”, che come spiega Padova Oggi, ha lo “scopo di promuovere un’attività comune e congiunta delle librerie indipendenti con particolare riguardo alla cura e ideazione di progetti, finalizzando le azioni a una maggiore conoscenza dell’offerta di ogni libreria e una valorizzazione della stessa nel tessuto cittadino di prossimità”.
Che cosa sono, quindi, le librerie indipendenti oggi? Sono una realtà fondamentale per accrescere un senso di appartenenza a una comunità, un luogo di ritrovo e di scambio di idee, che, al giorno d’oggi, rischiano sempre più di stagnare nelle nostre menti. Sono, come ci ha detto Lucia della Forma del Libro, “Un po’ come un pub inglese, dove ci vanno sia i diciottenni che i settantenni. Cerchiamo di arrivare un po’ a tutti e a tutte.“
Per concludere, come consiglio non di lettura ma di luogo di lettura, il blog di Padova un anno fa ha scritto un articolo interessante in cui consiglia otto librerie indipendenti di Padova. Lo trovate qui.