Caberlotto è un negozio con marchio storico, con una fortissima tradizione familiare, diventato sinonimo di qualità. Un’attività con una vastissima conoscenza agroalimentare il cui intento è quello di valorizzare i prodotti locali e quelli nazionali. L’attenzione alla ricerca delle materie prime selezionate, in Italia e all’estero, sono il principale obiettivo che Lorenzo Michielan e la sua famiglia portano avanti con estrema passione.
Antica Drogheria Caberlotto
(Lorenzo Michielan)

“Sono Lorenzo Michielan, ho rilevato molti anni fa l’azienda Caberlotto nata nel 1918, prima a Venezia e poi a Mestre. Caberlotto a Mestre aveva due sedi, una in via Piave vicino alla Stazione e un’altra, ancora oggi presente, in piazza Ferretto, formata dallo stabile e dai suoi magazzini”
“Dietro questa impresa c’è sempre stata una famiglia alla base: prima la famiglia Caberlotto e poi la mia, la famiglia Michielan, che nel 1980 ha rilevato questa attività, mantenendo però il nome originale”
“Il nome Caberlotto è diventato un marchio storico della Regione Veneto, è riconosciuto anche a livello nazionale, perché è iscritto ad un registro che riconosce le botteghe storiche su tutto il territorio italiano”
“La storia della famiglia Caberlotto, parte da Montebelluna, tutt’ora in quella zona si trovano due marchi: Caber e Lotto, abbigliamento e scarpe da montagna e da passeggiata. Derivavano da questi marchi perché una volta, fin dal 1700, lavoravano gli zoccoli, dopodiché la famiglia si è allargata fino a dividere le varie mansioni, il ramo della drogheria è partito a Meolo e successivamente ha aperto un negozio a Cannaregio “3689”, in cui oggi si trova una piccola cicchetteria”
“Con l’avvento della modernizzazione nel primo dopoguerra, Giuseppe Volpi il conte di Misurata trasformò una parte di laguna nel porto creando la zona industriale di porto Marghera. Ed è così che i Caberlotto si spostarono da Venezia in terraferma in piazza Ferretto, perché anche il territorio di Mestre si stava man mano sviluppando, grazie ai dirigenti dei nuovi stabilimenti che si erano stabiliti in quel luogo, dal chimico all’agroalimentare (infatti a Marghera una volta si trovava Cirio, la Paolini Villani che si occupava di insacchettare il tè Lipton). Inoltre, in quel luogo si ricevevano tutte le granaglie dall’Argentina e dal Canada ed erano presenti molti mulini importanti”
“Sei anni fa abbiamo aperto il negozio a Padova perché la mia famiglia ed io volevamo allargarci anche nelle città dell’entroterra. Da tempo stiamo pensando anche di aprire in centro a Verona, per poter offrire i nostri prodotti agli abitanti della città e ai turisti, che spesso desiderano portare a casa qualcosa di tipico del territorio Veneto e anche nazionale”
“Abbiamo scelto di aprire un negozio a Padova perché è una città dalle tante sfaccettature: è ricca di botteghe, il Sotto Salone in centro si trova sotto un vero e proprio capolavoro chiamato Palazzo della Ragione, ed è un perfetto mercato coperto che permette l’affluenza delle persone e il commercio in qualsiasi condizione metereologica”
“I negozi di Mestre e Padova sono completamente gestiti a livello familiare: a Padova mi aiuta mio figlio, a Mestre lavora mia figlia. Io supervisiono, acquisto, vendo, gestisco le relazioni con le aziende, i rapporti commerciali e quelli di rappresentanza, vado alle degustazioni e mi confronto con i produttori”
“Stiamo collaborando con il Comune di Padova, in particolare con l’Agenda Digitale del Veneto, che desidera vendere l’immagine Urbs Picta per applicare il logo sui nostri pacchetti regalo. Sono stato il primo a richiedere questo marchio perché credo nell’importanza della comunicazione: sedersi attorno ad un tavolo e assaggiare i prodotti tipici crea interesse e dialogo circa le origini e le tradizioni del nostro territorio”
“Prima di acquisire Caberlotto ho studiato, ma assieme alla mia famiglia, ho sempre lavorato nell’agroalimentare. Di passione sono pasticcere e panettiere – ma posso fare anche il meccanico all’occorrenza (ride) – sono sempre rimasto legato a quest’ambito perché in famiglia avevamo una distilleria: distillavamo le vinacce che una volta si raccoglievano in ogni casa”
“Io sono un coltivatore di mele cotogne: si tratta di un prodotto che deriva dalla mezzaluna fertile che si stende dal Nilo all’Eufrate, dalle mele cotogne si ricavano la cotognata, la mostarda veneta e le formette di cotognata che si regalavano ai bambini come merendine, o che venivano messe nei sacchetti della biancheria per donare un buon profumo e repellere così i parassiti. Quando indossare pellicce era ancora di moda, vendevamo molto pepe dal momento che era un prodotto in grado di repellere le tarme se inserito nelle tasche interne, un rimedio naturale che in passato era usato quasi più della canfora, in quanto non emanava odori sgradevoli”
“La nostra drogheria è sempre stata specializzata in agroalimentare e nella ricerca di tutte quelle specialità tipiche del territorio, partendo dalle zone limitrofe fino ad arrivare a tutta Italia. Il patrimonio agroalimentare italiano è molto vario grazie alla diversità climatica e a vari fattori che caratterizzano le varie zone d’Italia. Il nostro compito è quello di scegliere prodotti di ogni territorio o micro territorio e portarli nel nostro negozio per farli conoscere“
“Molto spesso i produttori non hanno una effettiva conoscenza del consumatore: il cliente ti orienta molto sui suoi gusti, un prodotto può essere fatto molto bene, ma non incontrare il gusto del pubblico. Bisogna mediare e in parte lasciarsi guidare dai gusti del consumatore nella produzione dei prodotti, dal momento che è il cliente a mettere in moto l’intera macchina della produzione. Una volta era il contrario: la disponibilità di soldi era minore, il commerciante costruiva il suo mercato e il consumatore era più desideroso di assaggiare prodotti innovativi”
“Penso che il consumatore moderno conosca la sua forza e abbia la potenzialità di gestire il mercato eliminando da questo i prodotti che non sono buoni. Acquistare un olio che costa 10/11 euro, come quelli che sono presenti nei nostri scaffali, significa finanziare delle realtà produttive minori che prestano molta attenzione alla qualità, come ad esempio quelle presenti nei Colli Euganei, che hanno investito in innovazioni e tecnologie per alzare la qualità del loro olio. L’olio dei Colli Euganei è prodotto con una varietà di olivo chiamato Rasara, coltivato ad Arquà Petrarca, a Teolo o a Baone, territori vulcanici che danno un gusto molto intenso alle olive”
“Il futuro di Caberlotto è quello di trovare sempre per i propri consumatori, che cambieranno nel tempo, i prodotti che ripercorrano le tradizioni. I giovani d’oggi stanno recuperando il gusto per la buona cucina, la scolarizzazione e la cultura dei ragazzi e delle ragazze è molto più forte e i nuovi mezzi permettono di creare conoscenza e curiosità rispetto ai prodotti del territorio. Stiamo vivendo un ritorno ai buoni gusti e alle emozioni vere che venivano tramandate una volta attraverso il cibo dalle nonne e dalle madri”
“A Mestre avevamo aperto una cucina multietnica, perché trovandoci vicino ad un porto, c’era l’afflusso di molte persone e tradizioni diverse che ricercavano i propri prodotti nella nostra terra. Il fatto che le persone siano molto più propense a viaggiare, rispetto una volta, fa sì che l’interesse verso il mondo dei prodotti agroalimentari aumenti.
La commistione fra le culture permette anche di superare alcune barriere. Il cibo proveniente da terre lontane porta molti benefici, accorciando le distanze culturali oltre che offrire prodotti che possano mettere tutti d’accordo intorno ad una tavola. Basti pensare agli spaghetti di riso o di soia che permettono alle persone celiache di non sentirsi escluse durante una cena in compagnia”
“Caberlotto vuole trasmettere qualità e conoscenza del territorio: il palato delle persone va allenato in base al posto in cui ci si trova (assaggiando un torrone del sud si assaporano mandorleti e noccioleti tipici del luogo in cui sono prodotti), in sostanza il territorio si deve facilmente riconoscere nel prodotto”
“Assaggiando un prodotto di Padova bisogna saper riconoscere i territori caratteristici di Padova, delle terme Euganee, la tradizione degli affreschi giotteschi… in questo modo tornano alla memoria le migliori emozioni, esattamente come quando assaggiamo i piatti della nostra infanzia”
“Le emozioni sono la parte più importante del nostro lavoro, il nostro desiderio è di farle emergere attraverso ciò che proponiamo nella nostra “Antica Drogheria Caberlotto”“
