Elena Cappello e il suo compagno Massimo portano avanti dal 2000 la loro attività di creazione e restauro di cornici. La cornice è un elemento che dialoga con l’opera, in grado di amplificarne il significato e il messaggio. Così Elena e Massimo, ancora oggi mossi dalla stessa passione degli inizi, ricercano sempre la soluzione migliore in termini di resa artistica e qualità dei materiali, realizzando su misura la cornice perfetta in grado di risaltare al massimo l’opera da esporre.

“Mi chiamo Elena Cappello e questo negozio fa parte di me. Ho svolto tantissimi lavori per potermi mantenere durante gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Sono stata una cameriera, sono partita per molte stagioni invernali, ho venduto gelati.
Poi mi sono laureata e ho insegnato per parecchi anni presso l’istituto d’arte e al liceo artistico. Ho insegnato discipline pittoriche, progettazione, educazione visiva: tutto ciò che riguardava le materie artistiche”
“In questo negozio lavorava un mio carissimo amico, oltre che mentore, di nome Renzo Pasquali. Un giorno vado a fargli visita in lacrime, poiché ero stata al Provveditorato e avevo appena appreso che anche quell’anno non sarei riuscita ad ottenere la cattedra, ma che avrei avuto solo qualche supplenza. Renzo, cercando di rincuorarmi, mi propose di andare a lavorare con lui, con la promessa che a tempo debito mi avrebbe lasciato il negozio, e così è stato. Non è stata una scelta che ha stravolto la mia vita, perché in realtà ero solita frequentare la bottega, oltre che a svolgere ogni tanto qualche lavoro. Per cui sono stata felice di questa proposta”
“L’attività è qui dal 1972 tant’è che è diventata una “Bottega Storica”. Ho iniziato a lavorarci nel 1995, dopo la proposta di Renzo, e ne sono diventata titolare nel 2000. In questi anni non mi sono mai pentita di aver scelto questo lavoro, soprattutto perchè mi piace e poi perchè sono un tipo parecchio estroverso a cui piace inventare: a detta dei clienti ho buon gusto e so consigliare bene”
“Questo negozio è quasi una mia creatura, che poi è diventata più nostra, perché oltre a me è subentrato Massimo, che è diventato anche il mio compagno. Massimo è un falegname, è lui che realizza materialmente le cornici. Io ho l’idea, ma la manualità è tutta sua. Siamo diventati un team, tanto che abbiamo creato il brand “ELEMAX” (Elena e Massimo)”
“La mia clientela è molto eterogenea. Abbiamo i clienti storici di Renzo, che poi si sono fidati di me e hanno continuato a frequentare il negozio. Ora vengono addirittura i loro figli ed iniziano ad arrivare i nipoti! E’ diventata quasi una tradizione famigliare passare per il mio negozio. Questa è una cosa bellissima che mi riempie di orgoglio”
“Collaboro con molti professionisti, soprattutto architetti e arredatori. Vengono da me con le opere dei loro clienti che necessitano di una cornice. In base al progetto che hanno studiato noi andiamo a creare il prodotto richiesto”
“Su 100 cornici che escono da questo negozio, almeno 70 sono pezzi unici. Io cerco di individuare e consigliare la modalità migliore in cui incorniciare l’opera. Cerco sostanzialmente di capire i gusti della persona e l’ambiente in cui viene posizionato il pezzo (se soggiorno, camera, cucina ecc…). Di conseguenza consiglio il colore e la forma”
“La cornice è importante, perché è come un bel vestito addosso ad una signora. E’ fondamentale perché se ho un quadro, che magari non risalta rispetto ad altre opere ma gli metto la cornice giusta, allora quel quadro acquisterà valore a livello estetico. Se sbaglio cornice, l’opera invece rimarrà dozzinale.
Lo stesso discorso vale al contrario. Anche per opere di altissimo valore, se dovessi sbagliare cornice, rovinerei sicuramente la resa del pezzo, che perderebbe il suo appeal. Con la cornice giusta, ogni opera, anche la più banale, può diventare un pezzo stupefacente”
“Alcune persone entrano in negozio portandomi un loro quadro, sostenendo che non sia un granché. Ma mettendoci la cornice giusta, quando ritirano il pezzo, rimangono letteralmente a bocca aperta. La cornice è importantissima ed è un prodotto un po’ sottovalutato”
“Abbiamo partecipato per 4 anni ad una fiera chiamata Arredamont, che è una mostra nazionale dell’arredamento di montagna a Longarone (BL) ed è l’unica fiera specializzata in questo settore a livello europeo. Noi ci siamo specializzati sulle cornici per la montagna, riscuotendo parecchio successo, perché lo stile montanaro molto spesso non si sposa con le cornici in commercio”
“Quando vado a vedere qualche mostra dei grandi pittori, il mio sguardo si ferma sulle cornici, che essendo antiche sono molto spesso spettacolari. Quando posso le fotografo, perché vicino ad un grande quadro c’è sempre una cornice di altissimo valore. Dal ‘600 in poi è iniziata una tradizione di intagliatori bravissimi, facevano tutto a mano, con rifiniture a foglia d’oro. Metodologia che utilizziamo anche noi: adoperiamo la foglia d’oro 14K in oro zecchino oppure in argento”
“A volte, quando abbiamo finito di incorniciare delle stampe o dei quadri, veniamo chiamati dal cliente per appendere le opere. In qualche maniera arrediamo la parete, cerchiamo di dare un senso ai quadri appesi. E’ un servizio importantissimo, perchè quando si appende un quadro ci sono delle regole estetiche e visive da seguire. Certo, seguiamo sempre i gusti di chi ci commissiona il lavoro, ma fortunatamente godiamo della fiducia del cliente, che spesso si trasforma in amicizia”
“Un quadro sta bene ovunque, non c’è un luogo specifico dove appenderlo. Anche la camera da letto può essere il posto giusto: addormentarsi guardando qualcosa che evoca in noi emozioni positive fa bene all’anima. In bagno ho un quadro astratto enorme, che ho fatto io. Nel tempo libero dipingo, per cui casa mia è piena anche delle mie opere”
“Abbiamo utilizzato tutti gli scarti delle cornici che avevamo in negozio per realizzare una serie di cornici funzionali ad appendere delle foto che ci ritraggono assieme ai nostri affetti più cari. Le abbiamo appese tutte in una stanza, tappezzando i muri. Un ricordo, che sia una foto, una stampa o un dipinto, non deve rimanere chiuso in qualche cassetto, ma piuttosto essere esposto. Perché poter fruire ogni giorno di quel momento o di quella opera è un’opportunità che dovremmo saper cogliere”
“Con il lavoro che svolgo ho avuto la fortuna di maneggiare quadri di De Chirico, Morandi, Picasso, Mirò, Liechtenstein. I miei clienti non sono solo padovani, ma provengono anche da altre città, parecchi da Milano, Roma, e anche dall’estero, ad esempio Austria, Francia, Germania, Inghilterra, ecc…Questo perché realizziamo delle cornici particolari molto apprezzate dai collezionisti”
“Qui in Veneto abbiamo una grande tradizione, che è quella della stampa e dell’incisione. I grandi incisori, da Remondini a Canaletto, sono tutti veneti. I veneziani e i padovani posseggono moltissime stampe e incisioni. Una volta era proprio tradizione possedere stampe ed incisioni.
Infatti a Padova un tempo c’erano circa novanta corniciai, adesso siamo solo una decina”
“Noi svolgiamo questo lavoro con passione e per passione, perché personalmente mi piace e apprezzo la fiducia che mi danno i miei clienti. Fiducia che nasce da un rapporto consolidato e dal fatto che mi conoscono e capiscono come lavoro, poiché il risultato che propongo è sempre azzeccato. E’ l’esperienza che possiedo a darmi questa marcia in più: il saper lavorare con le mani, tagliare, rifinire con la carta vetrata, avere un certo tipo di attenzione per la scelta del colore…I miei passepartout non sono semplici cartoncini colorati: li dipingo a mano tutti io”
“La nostra nota dolente sono i giovani. Loro sono attratti da questo tipo di lavoro ma purtroppo si devono interfacciare con la realtà, ovvero che questo tipo di mestiere si impara bene dopo anni. Bisogna avere uno spiccato buon gusto e bisogna fare enormi sacrifici: uno di questi è avere poco tempo libero. Io lavoro anche dodici ore al giorno, ma non mi pesa, perchè mi piace talmente tanto quello che faccio che è la mia passione a ripagarmi. Mi sento realizzata ed è questo che conta nella vita.
Io ho iniziato a lavorare qui che ormai ero più che trentenne. Ovviamente avevo già della formazione alle mie spalle, ma voglio dire una cosa a chi dovesse avere la grande passione di approcciarsi a questo tipo di mestiere: non è mai troppo tardi!”
