Elena Soravia (Oreficeria Sandi)

Elena Soravia, insieme a sua sorella Emma, continua la scuola artigiana del maestro orafo Ferdinando Sandi, costituita da pezzi unici di alta gioielleria.

Oreficeria Sandi

“Abbiamo iniziato ufficialmente quest’avventura nel 2016. Mia sorella Emma è la parte creativa, mentre io mi occupo del rapporto con i clienti”

“L’attività storica, dopo aver fatto vari passaggi generazionali all’interno della famiglia, è stata ceduta a noi, pur non avendo alcun legame di parentela. Il bagaglio culturale è inestimabile, oltre ad aver avuto la fortuna di lavorare alcuni anni con la famiglia Sandi. Un nome che a Padova ha sempre avuto un suo peso in questo settore”

“In laboratorio ci sono pezzi che sono stati creati 60 anni fa, con radici ben profonde e radicate”

“La logica nella gioielleria è che nulla si distrugge. Un metallo può essere rimaneggiato all’infinito, così come l’oro dei nostri trisavoli. Perciò un gioiello entra nelle categorie di use, recycle e anche upcycle”

“Gran parte del nostro lavoro è la rimessa a modello di pezzi già appartenuti ai nostri clienti, pezzi di storia che vengono tramandati a livello generazionale. Molti clienti sono legati al gioiello non solo per il suo valore, ma per il suo significato”

“A causa del Covid, tra mascherina e gel per le mani, il gioiello può risultare di impiccio. Anche per questo la richiesta è stata inferiore nell’ultimo periodo”

“A Natale c’è sicuramente più voglia di fare regali, per noi però è un pochino diverso. Il gioiello è più che altro celebrativo, quindi è un regalo che funziona tutto l’anno e non solo durante le festività”

“Avendo un laboratorio che non è diretto sulla strada, ci piace pensare che ogni volta che un cliente entra in negozio, è come se entrasse a casa nostra”

Oreficeria Sandi

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