Giacomo Gagliardo

Giacomo Gagliardo ha iniziato la sua carriera di organizzatore cinematografico a Padova, spostandosi poi in breve tempo a Roma e lavorando sui più importanti set nazionali. Giacomo non nasconde il suo grande sogno: riportare il cinema nelle province, da sempre grande bacino di magnifiche storie!

Giacomo Gagliardo padova stories

“Lavoro nel mondo dello spettacolo e, in particolare, faccio l’organizzatore generale e il produttore esecutivo nel cinema. Sostanzialmente sono la persona che fa i preventivi e rende possibile la realizzazione dei progetti cinematografici, ma anche televisivi e teatrali”

“L’organizzatore è colui che media la direzione artistica con la produzione e fa in modo che la creatività venga soddisfatta rispettando il budget. La mia carriera è iniziata in un modo singolare. Studiavo Ingegneria Chimica ma, a causa di un errore di registrazione ad un esame, sono stato costretto a partire per il militare. Quando ho finito il servizio di leva sono andato a festeggiare all’Osteria l’Anfora in Ghetto ed ho offerto da bere a tutti. Per caso c’era anche il produttore esecutivo di un film che in quei giorni stavano girando a Padova (I Piccoli Maestri di Daniele Luchetti, 1998) che mi ha chiesto di lavorare con lui. Non avevo idea di cosa significasse lavorare nel cinema, ma dopo quella prima esperienza il cinema è diventato la mia vita”

“In seguito sono diventato un punto di riferimento per le produzioni romane che venivano a lavorare a Padova e dintorni. Poi il mio incontro con Carlo Mazzacurati ha ulteriormente consolidato la mia presenza nel cinema. Carlo mi ha permesso di conoscere questo mondo da un altro punto di vista, trasmettendomi dei valori, come il rispetto e la lealtà, che forse in altri ambiti non avrei assorbito”

“A Padova non ci sono produzioni che garantiscono di lavorare tutto l’anno, per cui, con il tempo, mi sono avvicinato sempre di più a Roma, dove la mia professione si è evoluta a livello nazionale assieme alle produzioni importanti. Ma nei week-end riesco sempre a tornare nella mia città”

“Tra i lavori che ho seguito, quelli a cui sono più affezionato sono “La Lingua del Santo” di Carlo Mazzacurati (2000), “I Soliti Idioti” di Enrico Lando (2011) che mi ha permesso di arrivare a Roma e lavorare con Checco Zalone, quindi “Sole a Catinelle” di Checco Zalone (2013) che sono riuscito a portare a Padova, e “Torneranno i Prati” di Ermanno Olmi (2014)”

“Credo sempre di più che sia necessario delocalizzare le riprese da Roma. Spesso nel cinema si raccontano storie che non sono romane ma vengono girate lì. Io vorrei portare il cinema nelle province e nei posti reali dove effettivamente si svolge la storia raccontata. Padova e il Veneto hanno un potenziale enorme in questo senso. Sto facendo di tutto per portare qui un grosso progetto e spero di farlo nel più breve tempo possibile”

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