Giovanni Zago (Giovannino)

Come inizia la carriera di un influencer? Come si diventa virali? La costanza, l’audacia e la voglia di mettersi in gioco sono la carta vincente per farsi notare sui social network. Se le professioni digitali sono lo specchio di una nuova generazione, è importante capire le dinamiche che le regolano. Ce le racconta Giovannino, un giovane creator che ha imparato una lezione fondamentale: mai smettere di credere in sè stessi!

Giovannino Padova Stories

“Mi chiamo Giovanni Zago, ho 24 anni e vengo da Rosolina, in provincia di Rovigo. Mi sono diplomato alla scuola di informatica. Ho una formazione tutt’altro che creativa, anche se già dalle medie mi divertivo a montare dei video, la cui tematica era principalmente quella dei videogiochi. In questo modo ho iniziato ad addentrarmi in questo mestiere. Nonostante la mia creatività non fosse pienamente espressa e sviluppata – forse anche per la mancanza di reali stimoli – ho capito che con la produzione di contenuti audiovisivi avrei potuto amplificarla e migliorarla. Durante il periodo delle superiori ho deciso di aprire il mio primo canale YouTube: questo è stato il mio primo progetto in questo ambito”

“Nel 2017 mi sono iscritto all’Accademia delle Belle Arti di Brera e mi sono trasferito a Milano. Frequentando l’Accademia ho capito di poter esprimere la mia creatività attraverso i video. In quel periodo ho aperto il canale YouTube “Giovannino””

“È nato tutto un po’ per scherzo, fondamentalmente per mettermi in gioco. Ho iniziato a caricare dei video che non avevano un argomento particolare. Ho sentito che nel voler far ridere le persone si celava il miglior modo per esprimere me stesso”

“Ho iniziato a produrre sempre più video e, di conseguenza, sono diventato sempre più sciolto nel pormi di fronte alla telecamera. Questo percorso di auto-formazione è culminato con quello che io definisco “il periodo d’oro”. Nel mese di aprile di quest’anno ho girato moltissimi video, realizzando Reels per Instagram, video per Tiktok e Shorts per YouTube. Questa intensità di produzione mi ha fatto totalizzare circa 10 milioni di visualizzazioni, solo in quel mese. Mi sono impegnato per caricare con cadenza regolare e sono stato premiato”

“I video corti sono quelli che diventano virali più in fretta. È necessario prendere coscienza delle tendenze del momento per poter creare il prodotto audiovisivo che riesca ad interagire con più utenti possibili. In breve tempo su TikTok sono arrivato ad avere quasi 40.000 followers e su YouTube ho 56.000 iscritti. La mia presenza giornaliera sulla piattaforma mi aiuta a crescere in modo esponenziale. Più sei presente, più ci dedichi del tempo, più hai l’occasione di apparire nelle Homepages degli altri e farti conoscere”

“Non ho seguito nessun corso: ho iniziato facendo pratica sul campo. Sono stati anni di fallimenti e di errori da cui, però, ho imparato molto. Nel corso del tempo sono riuscito a capire che cosa funzionasse sui social e che cosa non andasse bene. È difficile farsi conoscere. Chi pensa che questo lavoro sia semplice, non lo conosce veramente. È difficile emergere e proporre contenuti davvero creativi”

“Con i miei video riesco a raccontarmi senza vergogna. Dal vivo ho sempre un po’ di difficoltà a rompere il ghiaccio con le persone. C’è chi è sempre pronto a giudicare: anni fa mi chiedevano se mi vergognassi dei miei contenuti. Io penso che qualsiasi cosa si produca con la volontà di esprimere un’idea sia un grande passo verso la realizzazione personale. Le persone parleranno e giudicheranno sempre, l’importante è dare valore a ciò che si realizza. Quando non esisteva ancora TikTok molte persone credevano che fare video volesse dire mettersi in ridicolo, anche se l’argomento era di natura seria. Rosolina è un paesino: le voci girano molto in fretta. La mia forza è stata quella di andare oltre ciò che veniva detto su di me, ed è quello che continuo a fare anche adesso. Suggerisco questo comportamento a chiunque voglia approcciarsi a questo mondo. Sono sempre disposto ad ascoltare i consigli degli altri per migliorare i miei contenuti. Tuttavia, se avessi ascoltato le persone sbagliate probabilmente ora non sarei a questo punto della mia carriera sui social. Credete sempre in quello che fate

Frequentare l’Accademia delle Belle Arti mi ha dato la possibilità di capire che cosa sia la creatività e come poter sfruttare al meglio il mio potenziale inespresso. Il mio indirizzo di studi è Nuove Tecnologie dell’Arte: questo percorso mi ha aiutato a sviluppare un senso artistico, trasformando la tecnica in linguaggio. Questa componente essenzialmente creativa mi mancava avendo un diploma da informatico. Sono sempre stato bravo nella programmazione, ma il mio futuro è altrove. Coniugare la mia base informatica al potenziale artistico ha ampliato molto la mia visuale sul mondo”

“Questo percorso di studi costituisce una scelta abbastanza rischiosa: nel mondo dell’arte è sempre più difficile farsi spazio, anche con le professioni più “classiche”. Ho deciso di intraprendere questa strada per premiare la mia passione, ma senza una destinazione finale. Non sarei stato contento facendo dell’altro, per questo sono sicuro di aver scelto bene. Ritengo che la felicità sia necessaria per vivere al massimo la propria vita. L’Accademia, nel bene e nel male, mi ha aiutato a capire me stesso. Inizialmente mi ero iscritto sia all’Accademia delle Belle Arti di Venezia che a quella di Milano: a Venezia decisero di spostare la data dell’esame di ammissione nello stresso giorno di Milano, così ho dovuto scegliere. Ho scelto Milano. Sono andato a Milano con una scelta “di pancia”, fortunatamente sono stato ammesso!”

“Mi piacerebbe potermi permettere di vivere solo facendo i video, ma la strada è ancora molto lunga. Sogno di poter vivere senza fissa dimora, non mi sono mai visto in un lavoro d’ufficio. Voglio avere la libertà di vivere dove voglio. In un futuro ideale la creazione di contenuti mi può far vivere e lavorare dovunque io voglia: voglio guardare fuori dalla finestra e vedere Parigi, Barcellona, i Caraibi… La possibilità e l’opportunità di vivere da remoto, senza essere legato ad un luogo, è un sogno ad occhi aperti. Spesso è difficile realizzare i propri sogni, però continuerò a provarci fino a quando non perderò la speranza. Mi piacerebbe che questo diventasse un vero e proprio lavoro, in futuro”

“Adesso sto cercando di equilibrare i contenuti popolari con quelli più personali. Non voglio normalizzarmi, non voglio proporre contenuti che parlino di cose che succedono a tutti: voglio parlare di me stesso. In questo momento prendo ispirazione dalla quotidianità e da quello che mi succede. Alcuni mesi fa mi sono infortunato al ginocchio e ho creato dei contenuti su questo tema, ovviamente sempre in chiave molto ironica. Non voglio basarmi sui contenuti creati dalla massa. Voglio che i miei contenuti mi identifichino”

I miei genitori mi hanno sempre supportato in tutto. Sono un ragazzo un po’ particolare, ma loro mi supportano sempre. A livello lavorativo non vedono il potenziale di questo mio percorso, e questo posso capirlo: il salto generazionale causa questa incomprensione”

Capisco che mio padre abbia dovuto svolgere altre tipologie di lavori per guadagnarsi da vivere. Sono contento che la mia famiglia possa, almeno in parte, comprendere il mio percorso lavorativo. Mi hanno supportato nella scelta di voler frequentare l’Accademia delle Belle Arti, anche se non è stato facile far loro capire il perché mi servisse quel tipo di formazione. La naturale destinazione, dopo aver fatto l’informatico alle superiori, era quella di proseguire gli studi con Informatica o Ingegneria Informatica all’Università. Ho convinto la mia famiglia e, quando hanno capito le mie intenzioni, mi hanno supportato immensamente. Mi ritengo estremamente fortunato ad avere intorno a me persone che mi vogliono bene, che comprendono e appoggiano le mie passioni. Grazie a loro ho preso coscienza del mio valore. Tutto quello che sto ottenendo ora non è solo merito mio: è soprattutto merito loro

“Sento moltissimo la differenza tra Milano e Rosolina. A Rosolina il tempo passa molto lentamente e si vive in modo rilassato. La vita frenetica di Milano a volte può pesare. Ad aprile sono tornato a Rosolina per una laurea e mi sono infortunato al ginocchio. Sono stato costretto a rimanerci e, avendo molto tempo a disposizione, mi sono concentrato sui contenuti da realizzare. In quel momento ho capito come indirizzare le mie idee. Se non avessi avuto la mente fresca, se non ci fosse stato l’ambiente familiare estremamente tranquillo e fossi rimasto a Milano probabilmente non sarei riuscito nel mio intento: creare un contenuto che potesse diventare virale”

Mi sono trasferito a Milano anche per fare il content creator, tuttavia in questi mesi non è stato semplice. Mi sto concentrando molto sui video di YouTube, anche se questa piattaforma non è essenziale in questo preciso momento storico. Prima di tornare a Rosolina avevo moltissime idee, ma non sapevo come metterle in pratica: questo generava molta confusione. Quando cambi spesso direzione le persone non riescono a seguirti. Tornando a Rosolina – a casa – ho avuto l’illuminazione: ho finalmente capito dove indirizzare tutte le mie energie”

Ho giocato a basket per molti anni e, quando mi sono diplomato, ho dovuto scegliere se interrompere quest’esperienza. Sapevo che non avrei cercato una nuova squadra a Milano ma, soprattutto, volevo concentrarmi sullo studio. Ogni tanto ci penso: se fossi rimasto a Rosolina avrei continuato la mia carriera sportiva. Non ho giocato a livelli altissimi, ma abbiamo vinto diversi campionati”

Vivo la mia vita cercando di non avere rimpianti. Le mie decisioni sono il frutto di profonda convinzione. Non mi guardo mai indietro e penso sia sbagliato farlo: rivolgerci al passato per cambiarlo ci impedisce di proseguire con il nostro presente

“Non mi è mai pesato creare contenuti. La mia passione è forte e sempre presente. Nel corso degli anni ho imparato a capire come funzionino i vari algoritmi delle diverse piattaforme. Una volta che capisci come funzionano gli algoritmi, sei facilitato. Capire come dare visibilità ai contenuti è qualcosa che mi interessa: è un’operazione analitica che mi soddisfa molto. Su TikTok, se non riesci ad attirare l’attenzione nei primi 3-4 secondi è tutto inutile: le persone vanno oltre. Devi essere incisivo sin da subito: sia in quello che dici, sia nel montaggio. La soglia di attenzione oggigiorno è molto bassa. Anche il fatto che io inserisca le parole scritte in sovrimpressione non è casuale: servono ad attirare l’attenzione di chi guarda. Ovviamente è il gusto personale del fruitore che fa sì che un contenuto sia apprezzato o meno però, nel corso del tempo, ho capito come poter tenere una persona concentrata sul mio prodotto”

“Una persona non si dovrebbe mai vergognare di mettersi in mostra in qualche modo. I contenuti – specialmente su TikTok – hanno dato a moltissime persone l’opportunità di creare video. Molte persone si fanno condizionare, pensando che l’opinione di una singola persona sia più importante del proprio modo di esprimersi e della propria passione. Io fortunatamente, nel corso degli anni, ho capito come indirizzare la mia creatività. Tuttavia, all’inizio ricordo come questo non fosse ben visto. Non c’è nulla di male nel dare ascolto a chi vuole consigliarci, non dico che sia sempre sbagliato. Però bisogna capire quale sia l’origine del punto di vista di chi parla. L’importante è ascoltare se stessi, credere in se stessi. Se non credi in te stesso nessuno crederà mai in te. Bisogna ascoltare la propria testa, dare la priorità ai propri bisogni”

A cosa mi ha portato fare i video sui social? Mi hanno assunto come content creator in un’applicazione che offre allenamenti. È un piccolo – ma grande – traguardo. Sono stato selezionato anche grazie ai miei profili social. Il mio lavoro come content creator – di Giovannino – mi è servito per trovare questo lavoro”

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