“Sono arrivata a Padova grazie all’Università e poi mi sono fermata per amore!”
“Ho aperto Il Tartino assieme a mio marito Paolo. L’idea è nata da Paolo. Avevamo rilevato un’attività di sushi situato tra ponte Sant’Agostino e Riviera Paleocapa. Dopo sei mesi cambiamo completamente e passiamo dal sushi alla tartare”
“Dopo due anni e mezzo decidiamo di ingrandirci entrando nel locale in cui siamo ancora oggi. Siamo diventati un ristorantino partendo dalla tartare. Diciamo che siamo stati i primi a proporre un locale basato su questo monoprodotto”
“Il Tartino è completamente improntato sulla sostenibilità. L’arredamento è tutto di riciclo, sedute, tavole vintage, legno di recupero di una vecchia baita per fare una parete, e così via”
“Cerchiamo di non utilizzare plastica: abbiamo fatto anche una scelta green sui detersivi che utilizziamo”
“La carne arriva da allevamenti non intensivi e gli altri prodotti sono tutti a km 0. Ci teniamo molto ad avere prodotti da filiera corta, che offrono una garanzia di freschezza oltre che aumentare il legame con il nostro territorio”
“Il Covid è stato un duro colpo. Per fortuna il modo in cui abbiamo sempre gestito l’attività, in maniera un po’ snella, ci ha consentito di rimanere a galla. Io ho cercato di creare momenti in cui facevo l’asporto, ma concentrandoli per evitare sprechi di materia prima”
“Il Covid mi ha incentivato ad essere una persona diversa e migliore, cercando di staccarmi da questo senso di pesantezza e anche di bruttura in cui siamo stati tutti calati nostro malgrado”
“Il Natale è un periodo importante, non tanto per ciò che riguarda la mia attività, ma perchè è sempre stato un momento di condivisione con la mia famiglia”