La Forma del Libro è una libreria indipendente di Padova che da anni si adopera per creare una comunità intorno al mondo della letteratura. Roberto Bolano dice a riguardo: “Leggere è come pensare, come pregare, come parlare con un amico, come esporre le tue idee, come ascoltare le idee degli altri, come ascoltare musica, come contemplare un paesaggio, come uscire a fare una passeggiata sulla spiaggia”. Benvenuti alla Forma del Libro!
La Forma del Libro
(Lucia Stellato, Prisca Milanese, Ivan Contini)

“Io sono Lucia e ho contribuito a far nascere e realizzare l’idea della Forma del Libro”
“All’inizio era solo un sogno e poi con tanto impegno e tanta passione è diventato realtà. Sono stata fin dall’inizio una delle persone che ha stabilito una rotta che abbiamo un po’ inventato sulla base dei miei gusti e di quelli dello staff iniziale, una grande responsabilità nei confronti anche di lettori e lettrici. Abbiamo cercato di fondare una piccola comunità che gravita intorno agli eventi collegati alla libreria”
“A un certo punto le attività, anche per via del Covid, hanno subito uno scossone. A quel punto non abbiamo ceduto, ma abbiamo cercato di rimetterci in gioco, decidendo di allargarci e annettendo alla libreria una piccola enoteca-caffetteria”
“Io aiuto nella libreria ma rivesto anche altri ruoli, poi ci sono Prisca e Ivan, che tengono aperta la libreria negli orari della giornata”

“Io sono Prisca, libraia e illustratrice. Sono arrivata qui un paio di anni fa, dopo il covid, e sono quella che si occupa sempre delle tematiche afroamericane perché sono il mio interesse”
“Ho una laurea triennale in lingue e una laurea magistrale in letteratura postcoloniale. Sono sempre stata appassionata della lettura in generale, dalle case editrici un po’ più mainstream ad altre più indipendenti, di nicchia, quindi con un panorama piuttosto vario di spunti”
“Ho sempre voluto lavorare a contatto con i libri, avevo già fatto il servizio civile in biblioteca civica e poi ho iniziato a cercare delle realtà indipendenti con cui collaborare. Contemporaneamente al lavoro di libraia, porto avanti il lavoro da illustratrice, che però è ancora all’inizio, dopo avere concluso un altro percorso triennale alla scuola della Comics”
“Queste due passioni si uniscono perché ho il mio stile particolare, soprattutto per il panorama dell’illustrazione contemporanea italiana. Attualmente ho solo in attivo una pubblicazione che uscirà a breve con una casa editrice ed è stato l’unico momento di sinergia tra le illustrazioni e il mondo dei libri, per il resto sono due realtà ancora un po’ indipendenti l’una dall’altra”

“Io sono Ivan, lavoro con Lucia e Prisca da due anni. Sono stato una decina d’anni a Roma, ho lavorato in un bookshop dell’auditorium Parco della Musica in cui mi occupavo di libri ma anche di musica, infatti la musica è la mia seconda passione”
“Mi sono spostato da Roma a Padova perché un ho ricevuto un’offerta di lavoro per la gestione della libreria Zabarella, che ho gestito per un annetto. All’inizio era subordinata alla libreria Ginnasio, una vecchia libreria storica di Padova ora chiusa. Il Covid mi ha dato per assurdo la possibilità di arrivare qui perché mi sono reinventato”
“Poi ho saputo da un’amica che la Forma del Libro si spostava, li ho contattati e devo dire che è stato proprio un colpo di fulmine da entrambe le parti. Ci siamo capiti subito, il mood era lo stesso e la passione per un certo tipo di narrativa e letteratura era quello. Sono entrato in questa banda di matti in un lavoro a tre che si unisce sotto La forma di libro”
Ivan: “Ci sono delle cose che facciamo tutti e tre però ovviamente ognuno ha la sua specialità. Io sono la parte un po’ gestionale della libreria, cioè mi occupo proprio fisicamente di prendere i libri e tenere i rapporti con i fornitori. Per forza di cose scelgo molti libri di quelli che vedete in esposizione, ma non sono l’unico che dà la linea”
“Noi ci affidiamo molto al rapporto diretto con il cliente: instauriamo proprio un rapporto di fiducia tramite dei consigli, delle chiacchierate sui libri. Io e uno dei titolari abbiamo una passione per i gialli quindi direi che è la letteratura che mi piace, tutte queste storie un po’ apocalittiche in cui i protagonisti si ritrovano a dover sopravvivere in situazioni estreme legate spesso alla natura”
“Aggiungo una cosa, mi piace citare il fatto che oggi su Amazon trovi tutto. L’idea però è che Amazon non è in grado di consigliarti se non attraverso un algoritmo, mentre se entri in una libreria come la nostra, attraverso il rapporto umano, nasce anche un consiglio che può venire, tra l’altro, da entrambe le parti”
“Nella nostra attività il rapporto umano è ancora importantissimo, infatti a volte preferisco fare una chiamata all’ufficio stampa per farci una chiacchierata piuttosto che mandare una mail. Poi la mail la mandi per esserci, però secondo me è importante in questo periodo che stiamo vivendo che il rapporto personale rimanga in primo piano”

Prisca: “Invece ho il ruolo di banconista, del rapporto col cliente. Mi occupo della compravendita ma anche del consiglio, quindi curo tutta la parte di lettura, di scelta, di proposta”
“Insieme a Ivan diamo consigli da proporre ad personam perché chiaramente quando uno entra in una libreria indipendente cerca anche qualcosa che non sia magari il libro classico o il titolo più conosciuto sul mercato al momento. Stare al banco ovviamente è una parte fondamentale del lavoro, perché uno ascolta le esigenze del cliente e cerca di venirgli incontro con le proprie competenze e le proprie conoscenze”
“Al contempo mi occupo anche della comunicazione degli eventi quindi gestisco la parte del sito e le comunicazioni delle presentazioni: noi organizziamo tantissime presentazioni con gli autori e quindi significa dover curare un apparato grafico e comunicativo”
“Quando parliamo di consigli, come forse accennavo prima, sono estremamente interessata alle tematiche afroamericane, alla letteratura postcoloniale, quindi tutto ciò che è collegato al continente africano. È difficile da vendere però è bellissimo. In generale, comunque, spazio molto nella narrativa”
Lucia: “Quando siamo diventati in tre alcune cose sono state subito facilissime, altre ce le siamo dovute creare, perché dovevamo ancora bene capire quali erano i punti di forza e di debolezza di ognuno”
“Io forse sono un po’ una via di mezzo fra Prisca e Ivan, quindi diciamo che cerco, anche se magari in maniera meno sistematica, di scegliere i libri. Ho cercato di dare anche la linea iniziale prima che arrivassero loro, però dopo che lo fai da un po’ di tempo rischi di adagiarti sulle tue idee e devo dire che invece essere in tre ti fa uscire dalla tua comfort zone e ti apre a diversi mondi, facendoti scopri cose che prima non avevi considerato”
“Come diceva Ivan, il rapporto con il lettore in tutto questo ci fa crescere molto, perché ci sono tantissime volte in cui entra un cliente e iniziamo a chiacchierare. Magari ci consiglia un libro, noi lo leggiamo e ci piace tantissimo e così lo consigliamo ad altri lettori, che lo fanno diventare il nostro best seller. Questo giro virtuoso si crea così: con lo scambio tra noi e il lettore”
“All’inizio siamo nati come una piccola libreria di quartiere che ha cercato di crescere il più possibile, è successo tutto in maniera molto spontanea ed è diventata anche un punto di riferimento per una comunità di lettori”
“Noi cerchiamo quell’equilibrio un po’ di mezzo, per esempio io sono una che ama tantissimo Einaudi, Adelphi, case editrici che magari possono essere considerate più mainstream, gli altri magari hanno letto un pochino più di indipendente e anche io l’ho letto e quindi secondo me abbiamo un’utenza molto trasversale”
“Siamo un po’ come un pub inglese, dove ci vanno sia i diciottenni che i settantenni. Cerchiamo di arrivare un po’ a tutti e a tutte”
Ivan: “Io vorrei consigliare “Resto qui”, di Marco Balzano. È un libro che non so se mi ha cambiato la vita ma mi ha comunque lasciato molto”
“È ispirato a una vicenda storica: negli anni 50, un paesino del Trentino Alto Adige in provincia di Bolzano, malgrado le proteste degli abitanti, è stato prima evacuato e poi è stato sommerso da un lago artificiale creato da una società per la produzione di energia elettrica. L’autore è partito da questa vicenda storica e l’ha fatta un po’ sua, ci ha inserito anche la fine dell’occupazione nazifascista del Nord Italia”
“Come dicevo prima è una storia di sopravvivenza nel senso che è la storia di questa donna che si trova a dover affrontare questa vicenda, una situazione in cui sarebbe stato molto più facile scappare ed è da qui che nasce il titolo del libro: resto qui. Mi è piaciuta molto l’analogia con i nostri tempi o con le difficoltà in generale”
“A volte per affrontare una cosa ti viene più facile pensare di scappare o di evitarla mentre restando lì affronti la cosa e superi la difficoltà. È scritto molto bene, è di un autore italiano quindi non è tradotto e a me piace leggere i libri in lingua originale ma purtroppo non conosco tante lingue, tuttavia questo è un libro che mi ha molto emozionato”

Lucia: “Io vorrei consigliare “Aspettando Bojangles”, di Olivier Bourdeaut. Il titolo è preso da una canzone straziante di Nina Simone: ci sono i miei amici che mi prendono in giro perché dicono che se non c’è una grande tragedia, una grande sorpresa o qualcosa di lacerante io non leggo un libro”
“In realtà non è vero, mi piace leggere anche cose più leggere, però “Aspettando Bojangles” è una cosa che io definirei come reagire con creatività a un grande dolore, una storia raccontata con grande dolcezza, dove la mamma di una famiglia inizia ad avere un problema mentale e tutta la famiglia con creatività le costruisce una specie di mondo intorno in modo che nessun membro della famiglia soffra da questa situazione”
“È un libro ad alto tasso di intensità che a me ha lasciato anche un sorriso dolce amaro, quindi in realtà non ha solo questo aspetto di intensità e di sofferenza. Questa per me è una reazione intensa, bella e dolce alle avversità della vita”
