
Marco: “Mi sono laureato in architettura e per 9 anni ho fatto l’architetto. Ad un certo punto ho deciso che era il momento di cambiare vita ed ho proposto di fare lo stesso a delle persone con le quali ero amico e con le quali per svariati motivi collaboravo. Facendo architettura all’epoca collaboravo già con qualche azienda agricola-vinicola, ad esempio mi era capitato di realizzare le etichette di Monteforche di Soranzo Alfonso amico vinaiolo di Zovon di Vò.
Inizialmente eravamo in tre soci, c’era anche Francesco. Siamo tutti e tre grandi appassionati di musica, oltre che di gastronomia, e nel momento in cui abbiamo deciso di intraprendere questa avventura, leggenda vuole che tra le mani avessimo un disco di Fred Buscaglione. E quindi da lì ci è venuto in mente di dare questo nome al locale”
Andrea: “Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso assieme circa 10 anni fa, io arrivavo da una esperienza lavorativa nel campo informatico, per cui anche io decisi di cambiare completamente vita. Questo posto lo abbiamo rilevato dopo una lunga ricerca durata tutto l’inverno. Nel complesso credo di aver visionato insieme ai miei soci almeno 30 locali, poi tra i vari, siamo capitati in questo che aveva chiuso da poco. Anche se era in condizioni piuttosto disastrose, sapevamo che sarebbe potuto diventare un contenitore delle nostre passioni e lo abbiamo ristrutturato”
Marco: “Inizialmente non eravamo molti sicuri di entrare dentro la logica del centro storico, che ha i suoi pro e suoi contro. Quando abbiamo iniziato avevamo le imposizioni degli orari, chiudevamo alle 23. Di certo per come ho vissuto io Padova da ragazzo, lo spopolamento del centro storico è ancora attivo”
Marco: “La gestione di questo posto ha una licenza degli anni 30, il primo proprietario aveva realizzato un’osteria con cucina. In origine era anche più grande, poiché la sala adiacente (oggi chiusa da un muro) una volta creava un ambiente unico. Abbiamo molte situazioni in deroga e tutti i lavori che abbiamo fatto non sono stati facili da affrontare. L’ultima gestione del locale prima di noi era conosciuto con l’appellativo di “Frankie”, si era creato un ritrovo di persone estremamente anticonformiste (punk). Noi abbiamo cercato di mantenere un po’ lo spirito, ma di elevare i contenuti sia dell’ambiente che dei prodotti. In generale abbiamo cercato di dare un senso all’attività. Ci troviamo in via Barbarigo, che è una fucina di artisti, siamo felici di aver scelto questo posto”
Andrea: “Avendo cambiato completamente faccia al locale, fortunatamente si è creato un nuovo flusso di clientela, legato al mood del posto e alle proposte che facciamo: musicali, legate al mondo dei vini naturali e alla miscelazione. Cerchiamo di offrire una selezione di prodotti particolari e non classici. Molte persone vengono Al Buscaglione per questi motivi”
Marco: “I nostri interessi sono anche di altra natura: siamo appassionati di musica, fumetti, serigrafie, avevamo già un collettivo di amici che condividevano queste passioni. Al Buscaglione oltre ad essere un bar con cucina, un’osteria, un posto dedicato all’enogastronomia è anche un contenitore. Ci sono vari contenuti ai quali teniamo. Facciamo una ricerca continua in vari settori, dal vino alla musica, nel limite delle nostre possibilità e del nostro gusto”
Andrea: “Con i fumetti collaboriamo ad esempio, con In Your Face Comix una piccola casa editrice indipendente di Aprilia (città fuori Roma) e con Becco Giallo di Padova. Collaboriamo anche con realtà che si autoproducono i loro prodotti, come ad esempio delle fanzine. Proponiamo ciclicamente delle mostre, nel periodo pre-covid cercavamo di farne una al mese, con una presentazione e qualche amico che metteva una selezione di musica in vinile”

Marco: “Abbiamo sempre cercato di organizzare eventi, quando si poteva farlo, siano essi mostre, degustazioni o djset. Anche per provare a far incontrare mondi diversi, ma con attitudini simili”
Andrea: “I vini naturali, sui quali abbiamo puntato, non hanno chimica e sono l’espressione del vignaiolo e della sua vigna. Sono un prodotto non commerciale e genuino”
Marco: “Cercare di introdurre e spiegare il vino naturale comunque non è stato semplice, siamo dell’idea che ognuno debba bere quello che più gli piace, ma debba in primis anche cercare di capire bene cosa sta bevendo. Cerchiamo di avere il minor numero possibile di prodotti convenzionali, non ci interessa la cultura di vendita del vino fatta a tavolino. Il vino deve essere espressione di una zona geografica, di qualcosa di sincero, perciò cerchiamo di collaborare con piccoli fornitori e piccoli produttori”
Marco e Andrea: “Al Buscaglione abbiamo sempre portato avanti, con il nostro stile, la possibilità di fare dei pranzi grazie alla nostra cuoca Giovanna. Offriamo delle proposte con piatti unici, cucinati quotidianamente, composti da prodotti freschi e genuini. D’estate da anni ci trasferiamo nei giardini della rotonda in zona Mazzini, dove collaboriamo con il Cinema Uno Estate. E’ una rassegna cinematografica a cui teniamo molto. Una possibilità che ci viene assegnata di anno in anno, speriamo di mantenere costante questa tradizione e di farci trovare lì ogni estate”
