Peace’n’Spice
(Hadi e Ali Khan)

Peace’n’Spice, attraverso la varia e ricca proposta culinaria, traccia una linea di condivisione tra le terre del Medioriente. Assaporare ricette antiche, lontane e familiari che raccontano una storia tutta umana al cui centro regna l’amore per il cibo.

88E_1302

Hadi e Ali Khan:
“Siamo nel cuore del Veneto, nel centro di Padova, regno dello Spritz. Ne avete mai bevuto un classico dei più classici, ma in chiave speziata? O mangiato un piatto di riso cucinato da una cuoca Siriana, seguendo una ricetta Afghana? Da Peace ’n’ Spice, Ali Khan, Hadi e tutti i ragazzi dello staff vi propongono un viaggio, seduti a tavola” 

“Dall’Afghanistan a Venezia: la storia storia ha questi estremi geografici. A piedi, in barca, in treno: questi i nostri mezzi. Siamo arrivati in Italia più o meno nello stesso momento: nell’autunno 2007, dopo aver viaggiato a lungo. Inizialmente pensavamo di fermarci poco, per poi proseguire verso il Nord Europa. Tuttavia, una serie di fattori, tra i quali sicuramente il cibo, ci hanno spinti a rimanere in Italia, nello specifico a Venezia. Eravamo spaesatissimi e molto stanchi. Per almeno un anno abbiamo vissuto in una comunità per minorenni, tutti accomunati dal fatto di essere arrivati da soli in questo paese. Proprio all’interno di questa comunità abbiamo iniziato ad organizzare le prime cene, scoprendo le ricette dei vari paesi. Non c’eravamo solo noi afgani: c’erano kosovari, albanesi e ragazzi di altre nazionalità. Durante il viaggio a piedi dalla tra Turchia, Grecia e Italia avevamo conosciuto moltissime persone come noi, con le quali abbiamo condiviso ore di cammino, ma anche pasti interessanti”

“Sembrerà strano parlare di Venezia per presentare la nostra attività di Padova. Il Peace ’n’ Spice, il cui cuore pulsante risiede all’interno di Padova, vede nascere la propria storia nella città lagunare

Ali Khan: “Nel 2012 ho fondato un locale a Venezia: si trattava di un semplice take away che proponeva vari piatti di diverse provenienze, tra Asia e Medio Oriente. Negli anni successivi i locali di Venezia sono diventati due, con l’aggiunta di un take away. Nel 2016 Hadi ha fondato Africa Experience: un locale che proponeva lo stesso concetto di esperienza culinaria. Un menu di viaggio ma, questa volta, con ricette provenienti dal continente Africano. Il personale del locale è stato selezionato tramite un progetto fondato proprio da Hadi, con la collaborazione di un ex socio: il nome era ”Refugee Masterchef”

Hadi e Ali Khan: “Possiamo dire che Peace ’n’ Spice è il frutto di un decennio di esperienze nella città lagunare. Grazie a Venezia abbiamo avuto modo di confrontarci con persone provenienti da ogni paese, così come con i residenti. Abbiamo instaurato rapporti con istituzioni cittadine, dalla Biennale all’Università Ca Foscari e, con loro, abbiamo collaborato spesso per servizi di catering e convegni”

Perché Padova? In primis perché il nostro è un animo puramente viaggiatore, abbiamo messo le radici a Venezia – dove tutt’ora abitiamo –  ma avevamo bisogno di vedere altro, pur rimanendo vicini. Sognavamo da tempo un locale grande che a Venezia, per la natura stessa della città, non avremmo mai potuto trovare

“Nel locale di Padova disponiamo di circa cento coperti all’interno e ottanta all’esterno, nella cornice di Piazza Capitaniato. Padova è una città viva, anche grazie all’Università. La nostra clientela è di tutte le età, da zero a novantanove anni. Qualcuno a volte è titubante, soprattutto perché teme di trovare pietanze troppo piccanti, ma noi abbiamo un motto: “speziato non vuol dire piccante!”

Abbiamo constatato con molto piacere che abbiamo dei clienti affezionati, storici, che a loro volta portano poi amici, parenti e conoscenti. Il passaparola per noi è fondamentale, ed è stato così anche durante la pandemia: abbiamo chiuso il locale per una settimana, dopodiché abbiamo deciso di proporre il nostro cibo per asporto e a domicilio. Un’esperienza che ha richiesto molti sforzi e sacrifici, ma è andata benissimo. Molte persone ci hanno conosciuto proprio così: assaggiando i nostri piatti sul proprio divano, durante una pandemia. Questi clienti ora vengono molto spesso e ci portano altrettanti clienti”

I piatti che proponiamo sono ricette di paesi che vanno dall’Afghanistan alla Grecia passando per Pakistan, Iran, Turchia, Siria ed altri. Mangiare da noi significa compiere un viaggio

Il nostro staff comprende più di dieci diverse nazionalità. Molti ragazzi sono arrivati come noi, con viaggi di fortuna: noi li abbiamo formati da zero, aiutandoli anche a svolgere la burocrazia che, per chi non conosce la lingua, sono particolarmente complicate

“Grazie alla nostra esperienza possiamo insegnare loro come vivere bene in Italia, a partire dalla conoscenza della lingua. Qui trovano un ambiente misto, pieno di ragazzi di diversa nazionalità che però parlano tutti l’italiano. Venire a lavorare è un modo per esercitarsi quotidianamente. Li aiutiamo a trovare corsi e a continuare ad imparare. Una volta imparata la lingua si apprende la cultura: solo conoscendo la cultura si può smettere di sentirsi spaesati”

Le porte del Peace ’n’ Spice sono aperte per chiunque voglia lavorare, imparare e sperimentare. Molti ragazzi hanno iniziato con uno stage e ora hanno un contratto a tempo indeterminato. Man mano cresciamo tutti insieme: più le nostre possibilità saranno ampie, più riusciremo ad aprire le nostre porte a diverse realtà

Le nostre ricette – pur essendo state sviluppate dal ricordo di ricette delle nostre famiglie, o di famiglie che abbiamo incontrato in questi quindici anni – sono state modificate in base alla disponibilità di materia prima del territorio e al palato italiano

“Chi ha mangiato un riso Kabuli (il piatto nazionale afgano, che prevede  l’utilizzo di agnello, carote, mandorle, uvette e un mix di spezie) in Afghanistan sicuramente dirà che il nostro non è l’autentico Kabuli Palaw. Ma chi può dire rivendicare veramente la paternità del Kabuli? Qui lo facciamo con prodotti italiani abbinati a spezie selezionatissime, tutte provenienti dal Medioriente”

La relazione con i fornitori è da sempre un nostro punto di forza: qui a Padova compriamo la frutta e la verdura al mercato delle Piazze. Per lo Zafferano ci rivolgiamo ai migliori fornitori iraniani

La nostra cucina è aperta dalle 12:00 alle 23:30, cosicché possa essere sempre pronta per accogliere qualcuno che fa la pausa pranzo più tardi del comune. Il mio pensiero va ai lavoratori che non possono controllare i loro orari: voglio che abbiano un posto che sappiano essere aperto e disponibile quando potranno fare una pausa. Siamo aperti anche per chi desidera studiare o lavorare al computer, bevendo un buon caffè. Questo approccio aiuta a migliorare la vivacità della città. Una città non deve vivere solo negli orari dei pasti, deve essere sempre viva! La vita va avanti oltre al cibo

Da pochissimo, abbiamo creato una cocktail list il cui fulcro principale è lo Zafferano. Rivisitare in chiave Peace ’n’ Spice i grandi classici del cocktail: questa è la nostra mission. Il primo cocktail ad essere rivisitato è stato lo Spritz Aperol, che noi chiamiamo Zafferol. Qui da noi si mangia bene, ma si beve quasi meglio! Abbiamo selezionato vini eccellenti, spesso provenienti da piccole e piccolissime realtà italiane. I nostri vini sono tutti biologici, naturali e biodinamici. Queste sono le basi utili a sfatare il mito che “all’etnico si mangi bene ma si beva male”. Ci è voluto del tempo per organizzare quest’esperienza, ma ne è valsa la pena”

Il nostro menù è tutto online, anche perché stiamo cercando di diminuire lo spreco e il consumo di carta. Ecco come si ordina: i clienti compongono a piacimento i loro piatti, scegliendo tra tutte le pietanze. È anche possibile affidarsi alle scelte dello chef”

La condivisione è fondamentale. Il Peace ’n’ Spice non è Hadi e non è Ali: il Peace ’n’ Spice appartiene a tutti i ragazzi che ci lavorano e a tutti coloro che vengono a mangiare. Vogliamo che questo ristorante sia un luogo di incontro: a tavola svaniscono i colori e le “razze”, a tavola si mangia tutti insieme e tutto viene unificato. Per questo bisogna mangiare in pace

“La migliore pubblicità, per noi, è il passaparola. I clienti giovani e giovanissimi attirano qui le loro famiglie. La mentalità “social” fa sì che le persone abbiano sempre più voglia di provare cose nuove. Per quanto viaggiare sia meraviglioso, non è giusto che per assaggiare un piatto proveniente da lontano si debba prendere un aereo. Provare il nostro cibo significa avere una piccola anteprima di quello che si proverà arrivati a destinazione

Ringrazio sempre i nostri amici e tutti coloro che ci hanno aiutato. Ringrazio chi ha assaggiato il nostro cibo e ci ha guidato in questo percorso culinario

88E_1288

Condividi