Cosa spinge una persona a lasciare il posto fisso? Nel caso di Diego Martino, proprietario di Razza Amore Puro, significa appassionarsi così tanto a quello che era un hobby da decidere di acquistare un negozio. Quella che era una semplice passione, la lavorazione del cuoio conciato al vegetale per produrre guinzagli e cinture, diventa quindi una professione vera e propria.

“Sono Diego Martino e sono cresciuto a Sant’Agata de’ Goti, un paesino molto piccolo ma molto carino in provincia di Benevento. Sono salito in Veneto nel 2010 e mi sono iscritto a “Conservazione e gestione dei beni e delle attività culturali” all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Questo lavoro inizialmente è nato quindi con la produzione di accessori per cani. “Razzamorepuro” rappresenta una famosa citazione cinofila, che vuole abbattere i confini e le discriminazioni razziali persino in ambito cinofilo. È un inno all’amore per il cane e al rapporto che si ha con questo meraviglioso animale, che sia di razza o no. È un nome molto bello ma adesso che ormai facciamo di tutto non lo sponsorizzo tantissimo perché è molto selettivo”
“Ho sempre avuto cani in casa, mio padre quando ero bambino adottava i cani in pensione del canile della polizia. Ho un pastore tedesco da lavoro, con il quale ho lavorato tantissimo in campo di addestramento. La passione è nata proprio in campo, circa otto anni fa. Avevo bisogno di un guinzaglio in cuoio e acquistando del materiale da diverse aziende ho cominciato a fabbricare per me alcune cose. Le persone che avevo intorno poi mi hanno chiesto di produrre anche per loro e da lì la cosa ha preso sempre più piede e mi è sfuggita di mano”
“Ho lavorato per diverse aziende, l’ultima è stata un’azienda di telecomunicazioni dove sono stato per otto anni. Lì ero responsabile operations, cioè gestivo le persone. Facevo tutt’altro lavoro, la lavorazione del cuoio per me inizialmente era un hobby. Quando poi ho aperto le pagine social ho aperto anche la partita iva, circa sette anni fa. Tra quando ho iniziato a farlo per hobby e l’apertura della partita iva, il passo è stato breve: dopo circa un anno ho cominciato a fare guinzagli per cani, poi collari, cinture e piccoli accessori come portachiavi, porta sacchetti per i cani, piccole borse, scarselle in cuoio…”
“Una cliente mi ha spinto verso la bottega, mi ha detto “vendono una bottega in centro, perché non la compri e ti metti qui nel tempo libero? Così ti vedono in vetrina a fabbricare i tuoi prodotti”. Ho acquistato questo posto l’anno scorso e l’ho ristrutturato. Dal 2014 era chiuso e utilizzato come magazzino, l’ho quindi riqualificato insieme alla mia compagna che è architetto e a settembre dell’anno scorso ho cominciato a lavorare agli ordini online qui. Mi è piaciuto sempre di più, tanto che poi ho lasciato l’altro lavoro. Ho deciso quindi di gestire la mia bottega a tempo pieno, che mi dà tantissime soddisfazioni”
“I lavori manuali a mio parere sono un diletto per la mente. Il lavoro d’ufficio mi stava proprio stretto però devo dire che era molto stressante perché rappresentava un lavoro di responsabilità. Avevo rapporti con aziende molto grandi e in più gestivo l’operatività delle persone in azienda quindi ero un “problem solver” costante. Questo a lungo andare diventa qualcosa di complesso. Si può fare tutta la vita, ma non era quello che volevo io per tutta la vita. Il lavoro del cuoio mi ha dato tantissime soddisfazioni e mi piace il rapporto con il cliente”
“La mia caratteristica principale è il fatto che faccio tutto su misura e personalizzato. Parto da una necessità o desiderio del cliente e successivamente andiamo insieme a scegliere ed elaborare il prodotto in tutte le sue parti. Se si tratta di una cosa molto complessa o laboriosa da effettuare configuriamo una prima parte insieme, poi lo completo e lo si viene a ritirare. Nella maggior parte dei casi, però, mi piace lavorare il prodotto davanti al cliente stesso, bere un caffè insieme e nel frattempo chiacchierare del più e del meno o di aspetti che riguardano il prodotto. È proprio questo il bello di vivere una bottega artigiana dal vivo”
“La stessa cosa, in modo differente, avviene anche online. Ho clienti che da anni, ad esempio, ordinano prodotti per i loro cani o per sé stessi quasi come se fossimo in bottega, dopo uno scambio di foto e video su tutto quello che posso proporre. È presente la configurazione del prodotto anche a distanza, in un e-commerce dove ho preconfigurato dei prodotti che i clienti possono andare a personalizzare. Devo dire che molti acquistano dal sito quando hanno bisogno di oggetti molto semplici, ma una buona metà dei clienti che ordinano a distanza preferiscono contattarmi e chiacchierare con me di tutte le cose che andremo poi a creare”

“C’è una differenza netta tra pelletteria e lavorazione del cuoio. Tutto quello che riguarda la borsa, il portafoglio di pelle o la cintura cucita che ha all’interno altri materiali rappresenta un mondo completamente diverso dal mio. Io utilizzo il cuoio in purezza, senza cuciture, con incisioni semplici o con delle borchie, solamente con un unico spessore, senza altri oggetti incollati o cuciti su”
“Non utilizzo pelli esotiche o di animali particolari. Il cuoio che utilizzo è un cuoio toscano conciato al vegetale e lavorato sul territorio. Le concerie dove vado a prendere il materiale sono tutte certificate ICEC, che è un ente che va a certificare che la pelle sia effettivamente conciata al vegetale e che quindi si possa considerare eco pelle, ecologica ed ecosostenibile. Nel mondo del cuoio, poi, non esiste il prodotto di un animale che sia stato macellato apposta per prenderne la pelle. La pelle che utilizziamo rappresenta un rifiuto dell’industria alimentare che le concerie “per fortuna” riutilizzano, restituendogli una nuova vita”
“Ho tantissimi amici che sono animalisti e questo è un discorso molto complesso da trattare. Quello che faccio, anche quando parlo con le persone, è rispettare la loro sensibilità perché penso che la prerogativa fondamentale nel dialogo con gli altri sia il rispetto dell’opinione di tutti. Penso inoltre che cambiare idea sia una cosa bella, l’ho fatto molte volte nella mia vita”
“Da quando ho aperto la bottega ho avuto delle proposte di ampliamento di questo concetto di azienda. Spesso accade che aziende che hanno successo sui social diventino franchise, io però non mi vedo a fare il manager o il founder di un’azienda di successo che va facendo l’artigianato in Italia e nel mondo. L’artigianato per me è rappresentato da una realtà piccola, una persona che ha una famiglia e vive del proprio lavoro, da piccole soddisfazioni che possono essere molto grandi per una persona normale. Tra cinque-dieci anni mi rivedo qui nella mia bottega, a lavorare sempre meglio, a migliorarmi sempre di più”
