Upcycling: dare una seconda vita agli oggetti

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Si può spiegare il valore dell’artigiano nella società attuale con Hegel? Forse sì.

Chiaro, usare la Fenomenologia dello Spirito del filosofo tedesco per parlare di quanto sia importante avere le mani in pasta potrebbe sembrare un’inutile intellettualizzazione, ma non c’è nessun volo pindarico.

 L’homo faber è arte e come tale deve essere descritto

La dialettica signore-servo di Hegel è una sorta di favola e si apre così, con un “c’erano una volta” due uomini in un duello per la vita o la morte, ci doveva essere solo un vincitore, ma la storia andò diversamente.

Entrambi i duellanti rimasero in vita, uno divenne signore e l’altro suo servo.

Il signore era riuscito a vincere grazie al suo coraggio: non aveva temuto la morte, mentre il servo, abbassando le armi rinunciò all’indipendenza per avere salva la vita.

Sono due concetti difficili ma significativi: il signore ha preferito l’indipendenza, quindi era pronto a lottare fino alla morte; mente il servo, non accettando l’idea della morte, si è arreso alla vita, rinunciando così all’indipendenza.

Dopo il duello il servo iniziò a lavorare per il signore. Coltivava i campi, concimava la terra, curava l’orto, le galline… Il servo gestiva tutta la Natura nella reggia del signore

Passarono gli anni, la reggia diventò un locus amoenus: fiori, alberi da frutto, orti che si allungavano fino all’orizzonte. Il servo, ormai capace di lavorare la Terra, era riuscito a creare un’oasi verde per il signore, che ormai aveva perso ogni conoscenza e contatto con la Natura.

Il signore, inizialmente superiore al servo, si lasciava viziare dalle sue cure, senza pensare a un’ovvia conseguenza: la perdita dell’indipendenza, mentre il servo, sempre a contatto con il lavoro nella Natura, stava invece costruendosi nuove conoscenze.

Lo Spirito, che per Hegel è una sorta di superpotere per supereroi, passò al servo. La situazione si era rovesciata. Il servo, per la sua attività produttiva con le mani, diventò signore, era indipendente, libero nel lavoro.

Questo nuovo signore ha caratteristiche diverse, lo Spirito lo ha scelto per la sua cura, dignità e amore per la Natura. Non c’è proprietà, non si possiede la Natura, ci si impegna a farla fiorire.

Il potere del fare, anche oggi, è capace di rendere gli uomini liberi. Mirko e Alice di Coeman ne sono la dimostrazione.

La filosofia è quella dell’upcycling handmade: non si distrugge, si ricicla e si dà agli oggetti, con le mani, una seconda possibilità – o meglio una seconda vita. L’amore di Mirko e Alice per il loro lavoro è profondo, l’artigianato ha restituito ad entrambi la vita. Il lavoro d’ufficio non era la loro strada, stavano soffocando il loro amore per l’Arte e poi avevano bisogno di fare, fare con le mani.

Un’urgenza artistica, creativa, d’amore, che non hanno potuto ignorare e si è trasformata in Coeman.

La loro idea parte dal vetro. Attraverso i loro occhi, semplici bottiglie di vetro, tagliate, accuratamente levigate diventano originali set di bicchieri e vasi che possono riempire di gioia e luce qualsiasi mensola o tavola! 

Il fare pratico ha reso indipendenti Mirko ed Alice, sono indubbiamente due signori secondo Hegel.

A Padova negli ultimi anni si è creata una grande cultura del riciclo. Dare una seconda vita agli oggetti, pensare con creatività ai materiali riutilizzabili, cercare di limitare la nostra impronta nel pianeta: queste sono tutte missioni che storicamente hanno una grande eco in città, venendo perseguite anche da alcuni artigiani e commercianti.

L’Ottica Toffoli fa occhiali partendo dai tappi di bottiglia fusi a caldo, Elena Soravia di Oreficeria Sandi insegna come i metalli possano essere rimaneggiati all’infinito, nella logica della gioielleria nulla si distrugge. Cambiando un po’ mestiere anche Jessica Baldi di Quasi Usato e la content creator Sara Zampollo, parlando di moda sostenibile, spiegano come si possano salvare dal macero i vestiti inutilizzati nell’armadio.

Ora le persone tendono a riciclare di più rispetto al passato, è vero, ma per alcune è davvero un valore da difenedere: i materiali di recupero aggiungono significato al prodotto, non impattano l’ambiente e possono essere anche di qualità migliore rispetto a ciò che offre il mercato. I bicchieri di Coeman sono unici, lavorati e decorati a mano. Mirko e Alice lavorano con la loro anima, non solo con il vetro!

Questa tendenza green, condivisa da moltissime realtà del territorio, è lontana anni luce dal washing: qui non c’è inganno, si ragiona solo con il cuore.